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Il frutto rapito, opera seria in due atti e quattro quadri per orchestra, coro, soli e comparse

Anno:
2006–2007

Durata: 60 min. circa

Libretto: Silvia Brunetti, Pierluigi Filagna, Loredana Guarneri

Rep. SIAE n.: 19437

Commissione: classe di Didattica della Musica di Marco Ravasini al Conservatorio "G.Verdi" di Torino

Orchestra: fl.  cl.  ob.  fag. / cr. tr. / timp.  g.c.  p.  t.t.  t.mil.  trgl. / arpa / clav. / archi (10; 8; 6; 4; 2)

Voci: s.  m.s.  c.  t.  bar.-b. / coro SCTB

Riassunto della trama:
Epoca imprecisata (approssimativamente primo '800).
Atto I
. Dalla cinta del castello di Fata Violenta (c.), nel cuore della foresta, si scorge un rigoglioso giardino. La Regina (s.), visibilmente incinta e accompagnata dalla sua damigella Carolina (m.s.), passeggia in quei paraggi e rimane colpita da tanta bellezza al punto da cogliere un frutto sporgente. La Fata s’infuria e maledice la nobildonna promettendo di restituirle il danno privandola del nascituro. Nel quadro secondo la scena si sposta nel salone del palazzo reale dove sono in corso i festeggiamenti in onore della neonata Principessa (s.), quando irrompe Violenta che riesce a mettere in atto il rapimento, tramutando inoltre in animali Carolina e Alfredo (bar.-b.), ciambellano alla corte del Re (t.).

Atto II
. In una gelida torre, presso la dimora di Violenta, vive rinchiusa da sedici anni la giovane Principessa assieme ai due animali. Un giorno qualunque giunge al castello un Principe (t.) che scorgendo la fanciulla se ne innamora a prima vista. Egli decide quindi di tornare il giorno seguente per liberarla dalla schiavitù e dal matrimonio col Re Migonetto che la Fata sta architettando. Nell’ultimo quadro si compie il lieto fine: Violenta e Migonetto vengono pietrificati mentre la Principessa, Carolina e Alfredo vengono liberati dalla maledizione.
Il libretto trae spunto dalla tradizione fiabesca ed è liberamente ispirato a La chatte blanche di M.me d’Aulnoy (1650-1705).


Prima Rappresentazione in Forma Scenica: 23.10.2010, Teatro Italia, Poirino. Ensemble Orchestrale Giovanile diretto da Marco Mandurrino. Carolina Mattioda (s.), Gabriele Barinotto (t.), Marta Moraru (c.), Ilenia Gallo (m.s.), Valerio Zanolli (bar.). Regia di Gianluigi Pizzetti, maestro collaboratore Adriano Popolani.

Versioni: versione per quintetto d'archi, pianoforte e soli

 

 
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